Stanotte ho imparato a fare un perfetto fisting. Un dito dietro l'altro. Un millimetro dietro l'altro. Un centimetro dietro l'altro. Poi la mia mano e' scomparsa tra le grandi labbra rasate della mia sconosciuta partner.
Ed e' cominciata la sarabanda: uno splendido sessantanove molto godurioso. Certo il polso mi faceva un po' male, in quella posizione non proprio comoda, ma l'effetto finale e' stato devastante.
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Che bel sogno.
Era da tempo che non facevo un sogno cosi' realistico, cosi' emotivamente intenso. Gia', perche' io ho proprio sognato in prima persona, ho VISSUTO l'esperienza onirica.
L'ultimo di cui ho memoria, e' quello in cui ho sognato di fare un "forward loop". Il forward loop e' quello stacco dall'onda, presa in piena velocita' con il windsurf, in cui dopo lo stacco, durante la fase aerea, si apre completamente la vela al vento e si porta tutto il peso in avanti, in modo da imprimere a tutta l'attrezzatura (e a stessi, in particolare) una completa rotazione in avanti. Si atterra qualche metro piu' in la' del punto di stacco, felici per l'emozione e contenti di non aver perso la dentiera contro il boma.
Io una volta ci sono riuscito.
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In sogno.
Ero a Cala Ginepro nella spiaggia principale, quella proprio di fronte al bar, in una di quelle rare giornate di vento side-shore (parallelo alla spiaggia). Non che sia particolarmente raro il vento parallelo alla spiaggia... A CG e' proprio raro il vento :-(((
Cmq, io ero la' fuori. Ero sicuro che fosse settembre o addirittura ottobre, poiche' la spiaggia era completamente deserta ed erano piu' o meno le 10.30/11.00 del mattino.
Il riferimento temporale all'interno della fase onirica era molto precisamente reso dalla luce della spiaggia e del mare e delle onde e delle rocce alla mia destra.
Era una di quelle mitiche giornate. Non ricordo che tavola o vela avessi: ma io ho fatto un forward loop.
Sono partito a spron battuto dalla spiaggia e dopo aver infilato i piedi nelle straps ed essermi agganciato al trapezio, ho cominciato a pompare la vela come un ossesso per planare il piu' velocemente possibile.
Davanti a me si para un'ondina non troppo grande, sara' di circa due metri, due metri e 1/2 circa. Ma io sono veramente troppo veloce oramai e riesco a raggiungerla proprio mentre sta frangendo, quindi nel momento in cui e' piu' ripida. Non mi sembra vero come riesco con facilita' a sollevare la prua della mia tavoletta ed allo stesso tempo la forza con la quale da sinistra sta' pompando il vento nella mia vela da onda, che quasi me la strappa dalle mani. Ed e' proprio allora che realizzo che faro' un forward. Mi aggrappo con tutte le mie forze alla vela e mi butto in avanti.
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E succede quello che nei sogni accade non troppo di rado. Anziche' vedermi in terza persona fare il forward, vedo il mondo che gira intorno a me: io STO' facendo un forward loop, io STO' girando insieme con il mio windsurf. Non dimentichero' mai piu' quel salto. E non potrei dimenticare quei colori di CG, a me cosi' cara forse anche per questo episodio onirico.
Bah.
Oggi niente manifestazione. A parte che devo mettermi a studiare, sta anche piovendo e di certo non invoglia ad uscire sotto il freddo e l'umido.
"Pacienza" sara' per un'altra volta. Mi metto a fare il mio dovere.
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