venerdì, novembre 23, 2007

Se una notte d'inverno un ``navigatore''

Questo titolo non è certo una genialata.


Ma non credo di aver mai letto niente del genere: pertanto, fino a prova contraria, mi riterrò sufficientemente autorizzato a fregiarmi di essere il primo ad averci pensato.


Ho letto il libro di Italo Calvino molti anni fa. Sinceramente non mi è rimasto molto, ma non per colpa dell'autore. Sono io che leggo i libri forse troppo distrattamente. Li consumo compulsivamente come si fa' con una sigaretta o una caramella troppo dolce e troppo morbida.

E' una serata molto strana. Mi sento in vena di scrivere, ma non trovo lo strumento adatto a farlo. Mi stavo per mettere a scrivere di nuovo in LateX, ma oramai mi ricordo a mala pena solo i comandi principali. E, comunque, senza Xemacs, non se ne parla proprio di scrivere...

Sarà che ho le dita ancora mezzo intorpidite dal troppo scrivere di questa mattina: una riunione sindacale fiume di 4 ore e mezza non me la sciroppavo da molto tempo. Inoltre sono rimasto a fare straordinario fino alle 17:45, ergo sono stanco.

Ma, come spesso accade, la stanchezza mi impedirebbe sicuramente di prendere sonno, nonostante la lettura soporifera di una paginetta di Carlo Emilio Gadda "La coscienza del dolore".

In ogni caso, non voglio esagerare.

Domani dobbiamo anche andare a O. (oltre a fare commissioni, pulire casa e Dio solo sa cos'altro ha in mente la mamma di farmi fare!!!).

Mi ritiro da bravo bambino nella mia cameretta, sotto le coltri del mio piumoncione. Faccio due o tre scorregge e mi metto l'ano in pace...

Sic.