venerdì, novembre 23, 2007

Se una notte d'inverno un ``navigatore''

Questo titolo non è certo una genialata.


Ma non credo di aver mai letto niente del genere: pertanto, fino a prova contraria, mi riterrò sufficientemente autorizzato a fregiarmi di essere il primo ad averci pensato.


Ho letto il libro di Italo Calvino molti anni fa. Sinceramente non mi è rimasto molto, ma non per colpa dell'autore. Sono io che leggo i libri forse troppo distrattamente. Li consumo compulsivamente come si fa' con una sigaretta o una caramella troppo dolce e troppo morbida.

E' una serata molto strana. Mi sento in vena di scrivere, ma non trovo lo strumento adatto a farlo. Mi stavo per mettere a scrivere di nuovo in LateX, ma oramai mi ricordo a mala pena solo i comandi principali. E, comunque, senza Xemacs, non se ne parla proprio di scrivere...

Sarà che ho le dita ancora mezzo intorpidite dal troppo scrivere di questa mattina: una riunione sindacale fiume di 4 ore e mezza non me la sciroppavo da molto tempo. Inoltre sono rimasto a fare straordinario fino alle 17:45, ergo sono stanco.

Ma, come spesso accade, la stanchezza mi impedirebbe sicuramente di prendere sonno, nonostante la lettura soporifera di una paginetta di Carlo Emilio Gadda "La coscienza del dolore".

In ogni caso, non voglio esagerare.

Domani dobbiamo anche andare a O. (oltre a fare commissioni, pulire casa e Dio solo sa cos'altro ha in mente la mamma di farmi fare!!!).

Mi ritiro da bravo bambino nella mia cameretta, sotto le coltri del mio piumoncione. Faccio due o tre scorregge e mi metto l'ano in pace...

Sic.

giovedì, gennaio 25, 2007

Letture importanti e intriganti - Capitolo primo

"Salvare il capitalismo dai capitalisti"
Rajan Raghuram G., Zingales Luigi

Nei paesi sviluppati sono pochi gli economisti esperti che si direbbero contrari al libero mercato per merci e servizi, ma se ne può trovare un buon numero contrario ai liberi mercati ifnanziari. Questi mercati oltre a essere i meno compresi, sono anche i più importanti perché, come sosterremo più avanti, sono l'elisir che alimenta il processo di distruzione creatrice, capace di ringiovanire continuamente il sistema capitalista. Proprio per questo motivo son il bersaglio principale di quei forti interessi che tempo il cambiamento.

Pag. 28

Nel deprecare i finanziatori, Tom Wolfe ne Il Falò delle Vanità, non è in posizione minoritaria. Dal Mercante di Venezia di Shakespeare al Denaro di Zola, i finanziatori occupano un gradino morale molto al di sotto di quello delle prostitute.

Pag. 29

Ma appartenere allo stesso club non migliora soltanto la probabilità di accedere al credito, bensì ne aumenta anche il volume. I prestiti emessi dalle banche a favore di aziende il cui proprietario appartiene allo stesso club sono del 20% più consistenti rispetto a quelli concessi nei casi in cui non esistono stretti rapporti tra gli interessati.

Pag. 38

E' naturale che il finanziatore tenda a finanziare gli abbienti, semplicemente perché hanno le garanzie o le conoscenze necessarie a farlo stare tranquillo. Qualunque prestatore razionale si comporterebbe allo stesso modo ["discriminazione razionale"].

Pag. 38

La comparsa dei dirigenti stipendiati è riconducibile a una nuova forma organizzatrice sorta nella seconda metà del XIX secolo: le grandi aziende ad integrgazione verticale, che Alfred Chandler (Scale and Scope: The Dymanics of Industrial Capitalism, Belknap Press, Cambridge Mass. 1990 [trad. it. Dimensione e diversificazione: le dinamiche del capitalismo industriale, Il Mulino, Bologna 1994]), storico dell'economia ad Harvard, definisce impresa moderna.

Pag. 40

Ad esempio, prima dell'introduzione del processo Bessemer per la produzione di acciaio dalla ghisa fusa, negli Stati Uniti c'erano centinaia di altiforni. Nessuno di essi produceva più dell'uno o due percento della produzione nazionale. Ma con la diffusione del processo Bessemer, i produttori furono costretti a incrementare la scala produttiva. Il risultato: nel 1880, l'intera produzione di acciaio Bessemer si concentrava in soli 13 stabilimenti.

Pag. 41

Sempre secondo Chandler, queste aziende si distinguevano per tre caratteristiche peculiari. In primo luogo, ovviamente, il massiccio investimento in impianti produttivi, allo scopo di sfruttare potenziali economie di scala e ambiti di produzione.

Pag. 41

La seconda caratteristica che Chandler attribuisce a queste aziende titaniche è l'integrazione, a valle come a monte. Hanno costruito una rete di vendita e di distribuzione a livello nazionae (o persino internazionale) in grado di vendere sui nuovi grandi mercati.

Pag. 42

La terza caratteristica delle grandi aziende dominanti verso la fine del XIX secono è la nascita di una gerarchia di manager professionisti, una conseguenza naturale dele prime due caratteristiche.

Pag. 44

Gli imprenditori della seconda rivoluzione industriale avevano maggiori possibilità di controllare i propri manager proprio perché si trattava di società a alto impiego di capitali e perché il settore finanziario era sottosviluppato.

Pag. 44

martedì, gennaio 23, 2007

Letture importanti e intriganti - Introduzione

"Salvare il capitalismo dai capitalisti"
Rajan Raghuram G., Zingales Luigi
Quello che più sorprende è l'opposizione allo sviluppo finanziario diffuso tra la sinistra italiana. Ancora fedele all'ideologia marxista, buona parte della sinistra italiana non riesce ad apprezzare il ruolo che lo sviluppo finanziario può giocare nel riequilibrare il rapporto tra capitale e lavoro, storicamente squilibrato a favore del capitale.
Come potrebbero i capitalisti sfruttare i lavoratori se questi ultimi potessero facilmente produrrein proprio ottenendo in leasing gli stessi macchinari che usano in fabbrica?
Purtroppo questa incomprensione ha gravi conseguenze. Non capendo i benefici del mercato, la sinistra è contenta di frenare la competizione e interferisce nel funzionamento del mercato per aiutare i bisognosi. Non si rende conto che lo stesso encomiabile obiettivo può essere raggiunto con un migliore rapporto tra costi e benefici.
L'ironia vuole che la sinistra non si renda neanche conto che questo sistema aiuta a proteggere quegli stessi capitalisti che si ripromettono di combattere. I sussidi statali alle imprese non sono aiuti ai loro dipendenti, ma a un management inefficiente. Se il vero obiettivo è aiutare i lavoratori, perché non pagarli direttamente?

Dalla Prefazione, pag. X-XI

"La supremazia dei mercati liberi non è necessariamente il culmine di un'inevitabile processo di sviluppo economico -il traguardo della storia economica, per così dire- ma può essere un interludio, come lo è stato in passato".

Dalla Introduzione, pag. 5

"In fatto di rendere il credito un bene accessibile ai poveri, non c'è personaggio più autorevole di Mohammad Yunus, fondatore della Grameen Bank".

Dalla Introduzione, pag. 6

Paesi piccoli come Hong Kong, il Lussemburgo e la Svizzera devono essere aperti per necessità, e non a caso tendono a essere centri finanziari importanti. Le frontiere aperte pongono un limite alla facoltà dei politici di imbavagliare la concorrenza e rallentare la crescita finanziaria ed economica. Aiutano a salvare il capitalismo dai capitalisti!

Dalla Introduzione, pag. 19

La concorrenza opera per natura una distinzione tra competenti ed incompetenti, zelanti ed oziosi, fortunati e sfortunati. Essa si somma al rischio cui vanno normalmente incontro le imprese e gli individui, e rappresenta un fattore di rischio ulteriore poiché accresce le opportunità in tempo buoni e le riduce in tempi cattivi, costringendo le persone a una specie di corsa sulle montagne russe. Alla fine, la maggior parte di loro ci ha guadagnato, ma la corsa non è sempre piacevole e c'è sempre qualcuno che, in effetti, precipita.

Dalla Introduzione, pag. 20-21

Il pericolo, derivante da una politica conservatrice, è quello di ignorare le ansie dei perdenti e la minaccia che queste pongono alla prosperità di tutti.
La politica progressista è altrettanto male indirizzata nella misura in cui attacca al sistema che ha creato i perdenti anziché riconoscere che si tratrta di un aspetto inevitabile dei mercati.

Dalla Introduzione, pag. 24

Per far si che la politica non operi in contrasto con i mercati, quelli che con la concorrenza ci rimettono devono essere aiutati, non a proseguire la battaglia persa, ma ad allegerire la propria pena e prepararsi per un futuro migliore.

Dalla Introduzione, pag. 25

giovedì, gennaio 18, 2007

La sirenetta

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Miss Sorriso

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